Une fiction historique glaçante et inoubliable, aux confins de l’Antarctique
Racconta il Giusti in una lettera al Capponi che uno scolare di Pisa, saccentuzzo e ignorantello, gli disse «che le sue satire erano fuor di luogo, che sarebbero state bene di lì a cinquant'anni, ma essere in quel momento intempestive, seme gettato sopra un terreno infecondo».
Il poeta diventò rosso come una brace a quelle parole contenenti un elogio che quello scimunito non sapeva di fare; e pregò l'interlocutore a non metterlo così all'impazzata tra i precursori del proprio secolo.
E il Giusti aveva ragione: non si può dire un precursore perché era invece la voce dei sentimenti comuni, e viveva nel suo tempo interpretandone le ire...
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