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Giovanni Bellini (1430 circa - Venezia, 1516), noto anche col nome di Giambellino, è l'artista che più di ogni altro ha attraversato i tempi e le rivoluzioni culturali: fu lui, prima di Leonardo, il grande inventore della rappresentazione dei sentimenti e della natura, come testimoniano opere di straordinaria poesia, dai paesaggi che riassumono tutto ciò che fino allora si era visto in Italia e in Europa.
Fu sempre Bellini a offrirci il primo esempio italiano di uso moderno della tecnica della pittura a olio, giungendo, a fine carriera, a lavorare la superficie pittorica con le dita, creando quelle inusitate morbidezze cromatiche che apriranno la via a Giorgione e Tiziano.
Una grande retrospettiva su Giovanni Bellini è, così come è stato per Antonello da Messina, operazione ambiziosa ma necessaria, considerando le novità emerse negli studi sul pittore, e ricordando che la sola monografica realizzata sull'artista, a cura di Rodolfo Pallucchini, risale ormai al 1949. Alle Scuderie del Quirinale sono presentati ottanta dipinti - circa i tre quarti della produzione certa di Giovanni Bellini - fra le quali spiccano alcune delle grandi pale d'altare, come il Battesimo di Cristo eseguito per la chiesa di Santa Corona a Venezia e la stupefacente Pala di Pesaro, ma anche le celeberrime allegorie e mitologie.
Ad accompagnare la mostra vi sarà un'attenta campagna di indagini scientifiche che svelerà gli splendidi disegni sottostanti le pitture.
Il catalogo edito per l'evento si configura pertanto come la più nuova e aggiornata monografia sul pittore veneziano.
Roma, settembre 2008 - gennaio 2009
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Caraïbes, 1492. "Ce sont ceux qui ont posé le pied sur ces terres qui ont amené la barbarie, la torture, la cruauté, la destruction des lieux, la mort..."